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Trichiana

Provincia di Belluno - Regione del Veneto


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Cascata del Bognon


E’ diventata orami una piacevole ricorrenza quella di presentare all’interno di questo opuscolo uno dei suggestivi percorsi che caratterizzano la parte alta del nostro comune.
Anche per me questo nuovo sentiero è stato una novità, tanto d’averne conosciuto l’esistenza solamente da pochi mesi. L’opportunità di presentare questo articolo è stata propizia per percorrerlo non molto tempo fa per la prima volta.
Il primo tratto di percorso nel bosco, era usato d’estate dai nostri avi  come scorciatoia per trasferirsi dall’alpeggio in Pianezze, all’osteria “La Tussa” (antisante all’attuale rifugio Pranolz) per qualche momento di convivialità.

Si parte dunque dal parcheggio della località MELERE località in cui d’estate ha luogo l’omonima “Festa”, quindi si discende per la strada che porta a Trichiana fino a che, dopo circa 500 m s’incontra un crocevia che a sinistra porta verso la località Pianezze. Seguendolo dopo pochi metri s’inizia a salire di quota, finché all’altezza del primo gruppo di case si gira destra imboccando la strada sterrata forestale riconoscibile perchè presenta un cartello di divieto che ovviamente non riguarda noi escursionisti.

La carreggiabile scende leggermente per qualche centinaio di metri fino ad incontrare una zona franosa abbastanza vasta che per la sua conformazione geologica è costantemente in movimento sotto la spinta delle piogge. Non dobbiamo tuttavia preoccuparci di questo. La strada infatti è ben tenuta e dopo poche decine di metri quest’ultima lascia dietro di se la frana continuando attraverso una pineta fino a fermarsi dopo poco tempo perché, come indicato sul posto, il sentiero scende a destra verso il torrente “le brente”. Arrivati davanti ad esso lo si attraversa per trovarsi a questo punto di fronte ad un versante roccioso che ricorda in parte i “Brent de l’Art”; tenendo a questo punto la sinistra,  il sentiero continua proprio fra una roccia e l’altra, quasi formando un toboga.
Vi consiglio, prima di continuare la vostra escursione, un piacevole break perché la sorpresa è proprio dietro l’angolo. Infatti dopo il fiume girando a destra, verso l’altro torrente, si può udire un rumore. -“Di  cosa?”- Vi chiederete: -“ Ma della cascata ovviamente!!”-. A sinistra, gli occhi si illuminano di fronte ai sui due salti d’acqua che come vedete dalle foto allegate veste abiti di diverso genere in base alle stagioni; nel periodo invernale è infatti una scultura di ghiaccio dove al suo interno si può veder scorrere comunque l’acqua.

                   

Due belle foto e si riparte.

Ritornando indietro e prendendo appunto il sentiero lasciato poco tempo prima, esso continua in salita verso la località denominata PIANEZZE. Non preoccupatevi gli inconfondibili segni bianco/rossi posti sugli alberi v’indicheranno la strada corretta.

Alla prima inversione, si può ammirare nuovamente la cascata dall’alto. Bisogna però in tal caso fare molta attenzione, (soprattutto se ci sono bambini), perche la posizione è molto esposta e il dirupo sottostante non promette nulla di buono per chi dovesse scivolare…
Continuando, il sentiero ora sale di quota nel bosco di faggi e carpini dove si possono ammirare alcune edere che, credetemi, superano i 30 anni d’età viste le generose dimensioni.
Poco alla volta gli alberi si schiariscono e il sentiero spiana finché arriviamo ad incrociare la strada sterrata di Pianezze.
A questo punto si gira a sinistra ritornando verso Melere; la strada diventa asfaltata, si oltrepassa il “Col de Tabac” e si prosegue dritti tenendo sulla destra la strada di “Clementina” che se percorsa porterebbe alle “crosere”.
Tra intervalli di asfalto e ghiaia (Stabile) la strada attraversa varie abitazioni rurali trasformate negli anni in casere.
Prima del meritato riposo rimane ancora una curiosità da vedere, infatti pochi metri dopo una curva, realizzata tra due casere poste  l’una di fronte all’altra(Casere Perenzin), guardando sulla sinistra si presenta ai nostri sguardi un maestoso faggio che, modellato dal tempo nelle forme merita la nostra attenzione.

La strada è diventata a questo punto asfaltata (Ventacol), continuando per più di un chilometro arriviamo a “Pian de la Crosetta”  dove come già proposto nel giro del monte Frontal, si prende il sentiero a destra che ci ricondurrà in Melere attraversando un imponente bosco per lo più popolato da faggi.
Il percorso di modesta difficoltà si presta per tutte le esigenze da una piacevole passeggiata fatta in famiglia, a un’escursione alla ricerca della natura incontaminata dei nostri luoghi o solo per il piacere di un meritato momento di relax. 

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