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Trichiana

Provincia di Belluno - Regione del Veneto


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Percorso Brent de l'Art

In queste pagine percorreremo insieme un po’ di storia di questi famosi canyon e vedremo come poterli raggiungere e visitare durante tutto l ‘anno.

Un po’ di storia  
Il termine Brent – Brenta solitamente in valbelluna  indica un torrente che scorre in fondo ad una valle profonda e più o meno stretta,  da qui il termine “Brentana“ che identifica il momento in cui il corso d’acqua dopo numerosi giorni di pioggia intensa e persistente si ingrossa ed aumenta di velocità. Tutto questo unito al trasporto di materiale ( sassi e piante, ) ed alle strette valli rocciose  in cui l’acqua passa, amplifica notevolmente il rumore come non accade sulle normali valli aperte. I detriti assieme alla piena d’acqua, una volta entrati nel canyon creano dei mulinelli, sbattono sulle pareti scavando la roccia e fluiscono poi a valle. Si presume che l’opera di scavo naturale più importante sia durata dai 10.000 ai 15.000 anni, in coincidenza con il disgelo dopo la  fine della glaciazione wurmiana ( 8.000-10.000 anni prima di Cristo ) e continui, anche se in maniera molto più debole anche adesso. Non è raro trovare sulle anse più strette e curve molti sassi ruvidi ma di forma quasi sferica, sono i sassi che vorticano in cerchio sulle pareti dei Brent e modellano come un bravo scultore la roccia. La “ Scaglia Rossa “ cretacea , roccia formatasi appunto nel Cretaceo Superiore ( 90- 65 milioni di anni fa) è formata da depositi di fanghi carbonatici mescolati a gusci foraminiferi platonici è un materiale facilmente erodibile, ma presenta una buona stabilità verticale ed è la roccia presente sui Brent de L’Art con i sui strati calcareo marnosi bianchi e rossi, con interstrati di argille rosse e grigio-verdoline.

La visita ai Brent 
Dalla piazza di Trichiana si seguono le indicazioni per S. Antonio o Passo S. Boldo ( Strada dei 100 giorni) e dopo circa 5 km si arriva all’abitato di S. Antonio appunto. In prossimità della piazzetta dopo la Farmacia e prima del bar Posta c’è un strada a destra con cartello Brent de l’Art. si prende questa strada che dopo 500 metri circa diventa sterrata ( località Col de Varda ) e la si percorre fino al parcheggio segnalato in località Calcherola.  Ci si trova davanti ad un bivio, si prende la strada che scende a sinistra. La strada diventa poi un sentiero a gradoni e porta in 5 minuti di discesa al ponte Brent, e quindi all’imbocco del Brent Grande.

Dall'abitato delle Case Dal Magro "Pascoi" vige il divieto di transito, esclusi i frontisti e gli autorizzati, come previsto dall'Ordinanza n. 119 del 16/08/2018. 

I veicoli dei visitatori che si recano ai Brent de l'Art possono essere parcheggiati presso il Piazzale del cimitero, in Piazza F.lli Schiocchet, presso il Piazzale Poste e Piazzale Chiesa  (AGGIORNAMENTO TESTO 23.08.18) 

NORME E REGOLE DI SICUREZZA DA SEGUIRE

 

 

La strada del ritorno sarà la stessa.  Il vecchio ponte è stato in loco fino all’alluvione del 1966 quando è stato distrutto dalla piena ed è stato ricostruito circa una decina di anni fa. Il  ponte era molto usato una volta, perché nelle vicinanze c’erano le calchere ( fornaci per produrre la calce)  e perché molta gente passava per i Brent quando dalla parte alta di Mel doveva arrivare a Trichiana e a S. Antonio, per il ponte passavano anche i morti nelle casse e se dovevano passare da un comune all’altro i parenti dovevano pagare come da legge una tassa. Dal ponte si può ammirare l’imboccatura del Brent Grande in tutta la sua maestosità.

A destra appena dopo la bacheca informativa situata prima del ponte si può salire di qualche metro facendo un gradone ed addentrarsi sul lato destro del Brent. In inverno se il freddo di gennaio e febbraio è intenso e lungo il corso d’acqua si forma uno strato sufficientemente spesso di ghiaccio, ci si può addentrare fino nelle anse più in fondo ed in annate molto fredde (ormai rare) si arriva ad attraversare il Brent Grande per intero fino alla Marmitta d’uscita.

In estate per i meno freddolosi e chiedendo alle guide alpine specializzate, si percorre il tragitto a nuoto con muta da sub e salvagente. Se d’inverno sono le grandi e bianche colate di ghiaccio le protagoniste, nelle altre stagioni è un’esplosione di colori, con l’acqua che diventa color smeraldo e le varie rocce multicolore creano uno spettacolo per gli occhi di chi guarda.  

              

Nella valle, da ponte Brent, si possono vedere ancora altri orridi e formazioni rocciose, attraversando il ponte e seguendo la mulattiera che porta a Val di Botte. Dopo circa un centinaio di metri ci si trova davanti ad un’altro corso d’acqua, affluente dell’Ardo, lo si risale a destra e dopo più 50 metri a sinistra si vede un Brent molto stretto e particolare, è il Brent della Val di Botte. Un'altra formazione è presente appena dopo questo Brent, guardando la stretta roccia si prosegue lungo l’affluente principale alla propria destra per  un centinaio di metri e si vede un altro Brent anche questo poco conosciuto e situato a valle della Val Crosentana. Se questo è poco visitabile, le forre del Brent della Val di Botte, si possono vedere dall’alto, ritornando indietro alla mulattiera e prendendo la strada a destra in direzione Val di Botte.

La strada sale a destra dell’ Ardo per un dislivello di circa 70 metri e quando dal fondo ghiaioso, si passa a quello lastricato, si possono ammirare gli orridi dall’allto, bisogna prestare molta attenzione e non sporgersi troppo perché la caduta avrebbe conseguenze tragiche. Il Brent Rizzo è un’altro posto da visitare, soprattutto in inverni rigidi e con ghiaccio spesso e  resistente, per trovarlo basta risalire il torrente Ardo dal ponte Brent e dopo circa una ventina di minuti iniziano le gole del canyon che si fanno via via più strette, e l’acqua sempre più profonda e blu. Quando le cascate di ghiaccio aumentano di volume nel punto più stretto fra le rocce , ostruiscono il passaggio e bisogna tagliarle con la motosega per aprire un pertugio e passare oltre.

Per il ritorno alla macchina è sempre più facile fare la strada a ritroso. Altri Brent che possono essere visti scendendo semplicemente dalla macchina, sono quelli di Confos ( ponte delle Valli ) alto 20 metri e Campedei alto 21 metri, situato sotto il ponte delle Donne che è caratterizzato da tre ponti posti uno sopra l’altro dal più vecchio al più recente. Nelle escursioni invernali è consigliabile come già detto non sfidare la scivolosità delle foglie umide e del ghiaccio e quantomeno la resistenza di quest’ultimo se non si è sicuri, della tenuta perché la caduta in acqua può portare traumi, ipotermia ed annegamento. Per le escursioni un po’ più avventurose ci sono le guide alpine, anche per il canyoning estivo, perché oltre ai Brent de l’Art in provincia di Belluno ci sono tante formazioni simili e con salti di roccia e cascate molto alti  ( Val di San Mamante a Castion, Val Maggiore in Alpago, Val Maor a Mel, per citarne alcune)  da percorrere in tutta sicurezza con chi lo fa di mestiere e con le attrezzature adatte. Detto questo per un giro fino a ponte Brent e ritorno per lo stesso sentiero è alla portata dell’escursionista medio. Per chi non li ha mai visitati arrivare anche solo al Brent Grande e trovarselo davanti è una forte emozione e ripaga della strada fatta. Ricordo inoltre che sotto la bacheca vicina al ponte Brent c’è una cassettina come quelle che si trovano sulle cime Dolomitiche, al cui interno troverete un libricino su cui scrivere le Vostre emozioni. Un consiglio è quello di visitare i Brent nelle varie ore della giornata e durante tutto l’anno per cogliere le più svariate condizioni cromatiche e luminose possibili. Nel Nostro comune troverete un’ampia scelta di attività ricettive e di ristorazione per prolungare la vostra permanenza qui, accolti nella splendida cornice della Valbelluna.

Per la realizzazione di questo articolo, oltre alla mia piccola esperienza personale che si compone in decine e decine di appassionate escursioni in queste valli in tutte le stagioni dell’anno ed alle indicazioni delle persone che prima di me conoscevano questi posti, mi sono appoggiato per la parte storica al libro Brent de l’Art scritto nel 2001 dai ragazzi della classe Media Statale Secoda B di Trichiana e curata dal professor Vincenzo Trinceri.

De Bona Davide

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