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Sulle Orme dei PartigianiL’itinerario che proponiamo quest’anno vuole avere anche una valenza storica forse non del tutto conosciuta del nostro territorio. Bisogna tornare indietro di 70 anni, durante la seconda guerra mondiale, nel periodo della resistenza, della guerra partigiana. E’ durante quel periodo che, circa dal settembre 1943 ad aprile 1945, alcune persone si dettero alla macchia, nascondendosi per vari motivi: ex soldati che dopo l’8 settembre del 1943 si trovarono allo sbando, o per ideali politici, o giovani chiamati alle armi che non volevano combattere per i tedeschi nostri invasori, o persone animate da ideali patriottici e trovarono rifugio nelle nostre montagne organizzando i gruppi di resistenza.
Si parte dall'area pic-nic di Melere, direzione rifugio Pranolz; a 100 metri dalla partenza s'imbocca una strada sterrata sulla sinistra dove è posta una sbarra. Questa stradina porta al Pian della Crosetta (altra area pic- nic attrezzata). E’ proprio in questa zona che dal 31 agosto al 3 settembre 1944 vi furono aspri combattimenti. Per fuggire al grande rastrellamento tedesco che intendeva stroncare e distruggere tutte le formazioni di resistenza della sinistra Piave partendo da Lentiai, i gruppi partigiani decisero di ritirarsi sul Cansiglio. I tedeschi, con l’intenzione di tagliar loro la strada della ritirata, salirono in forze e con mezzi corazzati da Campedei verso Pianezze, ma quando arrivarono nelle zone Calmata e Calderol furono bloccati dal battaglione Manara, posizionato nella zona di Pranolz, Pian della Crosetta, di là dalla Val Brenta, consentendo così il ripiegamento completo dei restanti reparti partigiani.
Continuando dritti, oltre l’incrocio, proseguiamo a salire passando vicino a una grande baita ristrutturata (Stabiole). Salendo ancora per la strada forestale, incontrando qualche tornante si arriva a dei ruderi a fianco strada: è quello che resta della grande stalla - fienile utilizzata come base dalla brigata Tollot. Questa è stata anche, per alcuni periodi, sede di alcune missioni alleate e oggetto di visita, i primi giorni di gennaio del 1945, da parte del maggiore inglese H. W. Tilman, comandante della missione “Simia”.
Qualche decina di metri prima di questo sito, parte un sentiero a sinistra che sale verso il Col de le Zercole: lo si percorre tutto fino ad arrivare su una sella erbosa con uno stabile, il bivacco da Buso. Qui s’incrocia anche il sentiero per il monte Frontal. Una cinquantina di metri sotto il bivacco, verso Canal di Limana c’e’ la casera di Buso, anche questa in abbandono. Questo è stato uno dei primi rifugi per gli allora neo nati gruppi partigiani che andranno poi a costituire la brigata Tollot. Di questi luoghi si parla anche in alcuni libri sulla resistenza in Valbelluna, ricordiamo “Annarosa non muore” di Giovanni Melanco, nativo di Valmorel, che racconta la sua vita da partigiano sulle nostre montagne, storia narrata anche nell’omonimo film; Annarosa era la figlia del malgaro Buso da Revine. Davanti alla casera si riprende il cammino verso le cime che confinano con la provincia di Treviso, percorrendo il sentiero dell’anello di Frontal.
Il ritorno avviene verso Canal di Limana, percorrendo la discesa sterrata; dopo 500 metri troviamo la sorgente del torrente Limana che scaturisce dalla roccia da un fontanello. Arrivati nel fondovalle notiamo a destra una grande spianata: sono i pascoli di Montegal. Questa zona era interessata da lanci di armi, munizioni e rifornimenti per le formazioni partigiane da parte degli aerei delle forze alleate. Mezz’ora di cammino ci divede ancora da Melere.
Chi percorrerà questo itinerario trovarera’ di certo la pace dei boschi e dei prati, trovando gli spunti per riflettere su un periodo storico, per molti ormai lontano, in cui persone di diverse nazionalità e provenienza, si trovarono assieme a combattere, con grandi sacrifici e pericoli, accomunati da un unico un ideale di libertà. Marco Rosset Bibliografia: |